martedì 8 luglio 2014

La Madre


Vedova, lavorò senza riposo 
per la bambina sua, per quel suo bene 
unico, da lo sguardo luminoso; 

per essa sopportò tutte le pene, 
per darle il pan si logorò la vita, 
per darle il sangue si vuotò le vene. - 

La bimba crebbe, come una fiorita 
di rose a maggio, come una sultana, 
da la materna idolatria blandita; 

e così piacque a un uom quella sovrana 
beltà, che al suo desio la volle avvinta, 
e sposa e amante la portò lontana!... 

... Batte or la pioggia dal rovaio spinta 
ai vetri de la stanza solitaria 
ove la madre sta, tacita, vinta: 

schiude essa i labbri, quasi in cerca d'aria; 
ma pensa: "La diletta ora è felice... ". 
E, bianca al par di statua funeraria, 

quella sparita forma benedice.


Ada Negri