domenica 30 novembre 2014

Attilio Bertolucci

Buona domenica cari lettori di Frasiandu.
Come ogni giorno parleremo di vari autori famosi che hanno segnato la storia della letteratura italiana e straniera.
Oggi parleremo di Attilio Bertolucci è stato un grande famoso poeta italiano (San Prospero Parmense, 18 novembre 1911  Roma, 14 giugno 2000).
Famoso per le sue belle poesie, oggi leggeremo alcuni versi della poesia: La rosa bianca.




La Rosa Bianca


Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
È un ritratto di te a trent'anni.
Un po' smemorata, come tu sarai allora.



di
Attilio Bertolucci




Buona lettura e grazie sempre la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

Strinsi le mani sotto il velo oscuro


Buona domenica cari lettori di Frasiandu!

Quest'oggi, vi propongo una profonda poesia, della grande poetessa Russa, Anna Achmatova.

Buona lettura.
Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
"Perché oggi sei pallida?"
Perché d'agra tristezza
l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: "È stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai".
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: "Non startene al vento."


di Anna Achmatova

sabato 29 novembre 2014

L'uomo e il mare


Buon sabato cari lettori di Frasiandu!

Uomo libero,
sempre tu amerai il mare!
Il mare è il tuo specchio:
contempli l'anima tua
nell'infinito srotolarsi
della tua onda,
e il tuo spirito
è un abisso non meno amaro.
Ti diletti a tuffarti
nel seno della tua immagine;
l'abbracci con gli occhi
e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae
talvolta dal proprio battito
al fragor di quel lamento
indomabile e selvaggio.
Entrambi siete
tenebrosi e discreti:
uomo,
nessuno ha sondato
il fondo dei tuoi abissi;
mare,
nessuno conosce
le tue intime ricchezze:
tanto gelosamente serbate
i vostri segreti !
E tuttavia da secoli innumerevoli
vi fate guerra senza pietà nè rimorsi,
tanto amate la strage e la morte,
o lottatori eterni,
o fratelli inseparabili.

di "Charles Baudelaire"

venerdì 28 novembre 2014

Al collo un filo di esili grani


Al collo un filo di esili grani,
celo le mani nel largo manicotto,
gli occhi guardano distratti
e non piangeranno mai più.

Sembra il volto più pallido
per la seta che tende al lilla,
arriva quasi alle sopracciglia
la mia frangetta non ondulata.

E non somiglia ad un volo
questa lenta andatura, quasi avessi
sotto i piedi una zattera
e non i quadretti del parquet.

La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell’incontro che non c’è stato.

di Anna Achmàtova

A Molti


Buonasera e bentrovati.

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.

O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.

Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.

di "Anna Achmàtova"

giovedì 27 novembre 2014

Arthur Schopenhauer

Buon pomeriggio e bentrovati cari lettori di Frasiandu.
Oggi parleremo di un famoso poeta e filosofo, il grande" Arthur Schopenhauer"
Arthur Schopenhauer (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860);
E' stato un importante filosofo dell'800, egli sosteneva che la realtà è irrazionale e affermo con questa sua celebre frase,("Il mondo è una mia rappresentazione"), che tutto ciò si può conoscere mediante l'uso dell'intelletto e all'uso delle forme a priori : spazio e tempo.



L'arte

L'arte si deve necessariamente considerare come il grado più alto, come l'evoluzione più perfetta di quanto esiste;
ci offre infatti essenzialmente la stessa cosa che il mondo visibile;
ma più concentrata, più perfetta, con scelta e con riflessione: possiamo quindi, nel vero senso della parola, chiamarla il fiore della vita.
Se il mondo come rappresentazione non è che volontà divenuta visibile, l'arte è precisamente tale visibilità resa più chiara; la camera oscura che abbraccia meglio e con una sola occhiata; è lo spettacolo nello spettacolo, la scena nella scena.



di 
Arthur Schopenhauer 





Grazie per la vostra attenzione, Staff Frasiandu.

Io sono folle


Io sono folle, folle, folle d'amore per te. 
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle 
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino era cosi caldo 
che a me dettava quasi confusione 
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.


di "Alda Merini"

O Donna


Buongiorno e bentrovati cari appassionati di Frasiandu!

La settimana stà quasi per terminare e ci stiamo indirizzando velocemente al week-end.
Questa mattina, andiamo a conoscere una meravigliosa poesia di Alda Merini: O Donna, dedicata a tutte le donne di questo blog.

O Donna,
il tuo violino superbo
apre angeliche voci
e un perno di metallo
anima l'usignolo.
Lui Alberto la mia rima
subì questo momento
e divenni Dea
di vasta Ipotenusa
sberleffo di Parole
o silloge del Sole?


di "Alda Merini"


mercoledì 26 novembre 2014

O stagioni, o castelli!

O stagioni, o castelli!


O stagioni, o castelli!
Quale anima è senza difetti?

Ho fatto il magico studio
Della felicità, che nessuno elude.

Evviva sempre, ogni volta
Che il gallo celtico canta.

Ah! non avrò mai più voglie:
Ha cura di lei della mia vita.

Quest'incanto ha preso anima e corpo
E ha disperso ogni sforzo.

O stagioni, o castelli!
L'ora, ahimé, della sua fuga,
Sarà l'ora del trapasso.

O stagioni, o castelli!



Di
Arthur Rimbaud

La poesia

Sono
molto
irrequieta
quando
mi legano
allo spazio.


di "Alda Merini"

A volte Dio



Bentrovati e buon metà settimana cari lettori di Frasiandu!

Questo pomeriggio, vi propongo una poesia breve ma molto intensa della poetessa italiana, affermata in tutto il mondo, Alda Merini.



A volte Dio
uccide gli amanti
perchè non vuole
essere superato
in amore.


di "Alda Merini

martedì 25 novembre 2014

Genesi



Vorrei un figlio da te che sia una spada
lucente, come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue e che risolva
più quietamente questa nostra sete.
Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo
e fiorita son tutta e d'ogni velo
vo scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.
Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
ha desiderio di mondarsi vivo.
E perciò dammi un figlio delicato,
un bellissimo, vergine viticcio
da allacciare al mio tronco, e tu, possente
olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
mieterai liete ombre alle mie luci.


di "Alda Merini"

L'uccello di fuoco



Bentrovati cari lettori di Frasiandu!

L'uccello di fuoco
della mia mente malata
questo passero grigio
che abita nel profondo
e col suo pigolio
sempre mi fa tremare
perchè pare indifeso,
bisognoso d'amore,
qualche volta ha una voce
così tenera e nuova
che sotto il suo trionfo
detto la poesia.


di "Alda Merini"

lunedì 24 novembre 2014

Un falò


Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna
per richiamare gli ospiti
come fanno le prostitute
ai bordi di certe strade,
ma nessuno si è fermato a guardare
e il mio falò si è spento.


di "Alda Merini"

Le vocali


Le vocali 



A nera, E bianca, I rossa, U verde, 0 blu: vocali! 
Un giorno dirò i vostri ascosi nascimenti: 
A, nero vello al corpo delle mosche lucenti 
Che ronzano al di sopra dei crudeli fetori, 

Golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende, 
Lance di ghiaccio, bianchi re, brividi di umbelle; 
I, porpore, rigurgito di sangue, labbra belle 
Che ridono di collera, di ebbrezze penitenti; 

U, cicli, vibrazioni sacre dei mari verdi, 
Quiete di bestie ai campi, e quiete di ampie rughe 
Che l'alchimia imprime alle fronti studiose. 

O, la suprema Tromba piena di stridi strani, 
Silenzi attraversati dagli Angeli e dai Mondi: 
O, l'Omega, ed il raggio violetto dei Suoi Occhi!



Di 
Arthur Rimbaud

l'addormentato nella valle



L'addormentato nella valle 

È una gola di verzura dove il fiume canta
impigliando follemente alle erbe stracci
d'argento: dove il sole, dalla fiera montagna
risplende: è una piccola valle che spumeggia di raggi.

Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda,
e la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro,
dorme; è disteso nell'erba, sotto la nuvola,
pallido nel suo verde letto dove piove la luce.

I piedi tra i gladioli, dorme. Sorridente come
sorriderebbe un bimbo malato, fa un sonno.
O natura, cullato tiepidamente: ha freddo.

I profumi non fanno più fremere la sua narice;
Dorme nel sole, la mano sul suo petto
tranquillo. Ha due rosse ferite sul fianco destro.



Di
Arthur Rimbaud

Non avessi sperato in te


Benvenuti e bentrovati cari lettori di Frasiandu.

Lo staff di Frasiandu vi augura un buon inizio di settimana, con una delle poetesse Italiane più famose al mondo, Alda Merini.

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani è già passato.


di "Alda Merini"

domenica 23 novembre 2014

lacrima



LACRIMA 


Lontano dagli uccelli, dai greggi, dalle villanelle, bevevo,
 accoccolato in qualche landa circondata dai boschi di nocciuoli,
 in una tepida e verde foschia pomeridiana. 

Che cosa potevo bere in quella giovine Oise - 

olmi senza voce, erba senza fiori, 
cielo coperto - che cosa attingevo alla zucca di colocasia?
Qualche liquor d'oro insipido, e che fa sudare. 

Parevo una brutta insegna d'albergo.

 Poi l'uragano mutò il cielo, fino a sera: furono paesi neri,
 laghi, pertiche, colonnate sotto la notte azzurra, stazioni. 

L'acqua dei boschi si perdeva in sabbie vergini,

 il vento scagliava dal cielo ghiaccioli ai pantani... 
E dire che, come un pescatore d'oro o di conchiglie, 
non mi sono dato pensiero di bere!


Di
Arthur Rimbaud

Arthur Rimbaud

Bentrovati e buona domenica a tutti i lettori di Frasiandu.

Per arricchire la nostra giornata di sapere, oggi parleremo di un famoso poeta dell' 800.
Arthur Rimbaud, poeta francese (Charleville 1854 -Marsiglia 1891).


È considerato il poeta "maledetto", definizione che gli stata assegnata dal poeta Paul Verlaine, descrivendolo come un anticonformista , ribelle e innovatore, un vero poeta assoluto.

IL MALE
Sibilano tutto il giorno i rossi scaracchi
Della mitraglia, nel cielo infinito d'azzurro;
Mentre, scarlatti o verdi, accanto al Re beffardo,
Crollano in massa nel fuoco i battaglioni;

Mentre un'orrenda follia maciulla cento
Migliaia d'uomini e li ammucchia fumanti;
- Poveri morti! nell'estate, nell'erba, nella tua
Goia, oh Natura! tu che li creati santamente!...

- C'è un Dio, che irride ai lini damascati
Degli altari, all'incenso, ai gran calici d'oro;
Che si addormenta cullato dagli osanna,

E si risveglia quando le madri, contratte
D'angoscia, piangendo sotto la cuffia consunta,
Gli offrono, annodato nel fazzoletto, un soldo!


     di 
Arthur Rimbaud.


Grazie per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

Spazio



Spazio spazio, io voglio, tanto spazio 
per dolcissima muovermi ferita: 
voglio spazio per cantare crescere 
errare e saltare il fosso 
della divina sapienza. 
Spazio datemi spazio 
ch'io lanci un urlo inumano, 
quell'urlo di silenzio negli anni 
che ho toccato con mano.


di "Alda Merini"

Anche oggi sarà dentro la storia


Bentrovati e buona domenica!

Anche oggi sarà dentro la storia
della mia vita. Ma non era l'oggi
che io volevo quand'ero bambina:
oggi è un oggi diverso, senza grida,
afono e grigio come una fontana.
Oggi è l'oggi di ieri manifesto
solo nel mio respiro prigioniero:
o larghe nubi come fonderei
volentieri il mio passo
dentro quel cielo che racchiude tutta
tutta l'avversità del mio destino.


di "Alda Merini"

La tua bocca





La tua bocca è luce
nessun fulgore
è degno dei suoi orizzonti.

La tua bocca è luce
l'ombra è in un fiore.




   di 
Adonis

sabato 22 novembre 2014

Poesia d'amore numero 23

Bentrovati e Benvenuti!

La poesia beve l'acqua di vita, ma
da sorgenti immerse
nelle pieghe del corpo.
Così la decanto
e canto per lei: s avvicina, discende, iniziazione,
dono.
di "Adonis"

Cade la neve


Bentrovati cari lettori di Frasiandu!


Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.

Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini
sui cippi e sui giardini,
dorme.

Tutto d'intorno è pace,
chiuso in un oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.


di "Ada Negri

venerdì 21 novembre 2014

Pensiero d'Aprile



Eppure è bella, anima mia, la vita: non fosse che pei giorni in cui le foglie giocano a quale per la prima spunti sui rami; e tu le vedi, così tenere e trasparenti, che ti s'apron l'ali nel rimirarle. Come puoi del mondo tante cose sapere, e non sapere come fa la fogliuzza a tornar verde entro la scorza, ad affacciarsi, e tutta nova ridere al sol che la richiama? La strada lunga che t'importa, e l'essere strappata alla speranza che più cara ti fu, tradita da chi più fedele credesti, se goder sempre t'è dato di questa gioia? E tu la sai ben certa nel giusto tempo: ché non fu mai l'anno senza vicenda di stagioni, e mai fu senza fronda il giovinetto aprile.

di Ada Negri 

Nel paese di mia madre

Benvenuti e bentrovati miei cari lettori di Frasiandu!
Oggi vi propongo una bellissima poesia della grande poetessa italiana,Ada Negri.

Buona lettura.

Nel paese di mia madre v'è un campo quadrato, cinto di gelsi. 
Di là da quel campo altri campi quadrati, cinti di gelsi. 
Roggie scorrenti vi sono, fra alti argini, dritte, e non si sa dove vanno a finire. 
La terra s'allarga a misura del cielo, e non si sa dove vada a finire. 

Nel paese di mia madre v'han ponti di nebbia, che il vento solleva da placidi fiumi: 
varca il sogno quei ponti di nebbia, mentre le rive si stellan di lumi. 
Pioppi e betulle di tremula fronda accompagnan de l'acque il fluire: 
quando nè rami s'impigliano gli astri, in quella pace vorrei morire. 

Nel paese di mia madre un basso tugurio sonnecchia sul limite della risaia, 
e ronzano mosche lucenti, ghiotte, intorno a un ammasso di concio. 
Possanza di morte, possanza di vita, nell'odore del concio: ne gode 
la terra dall'humus profondo, sotto la vampa d'agosto che immobile sta. 

Nel paese di mia madre, quando il tramonto s'insaguina obliquio sui prati, 
vien da presso, vien da lontano una canzone di lunga via: 
la disser gli alari alle cune, gli aratri alle marre, le biche all'aie fiorite di lucciole, 
vecchia canzone di gente lombarda: "La Violetta la vaaa la vaaaa... "


di Ada Negri