sabato 31 gennaio 2015

Isabel Allende

Buon pomeriggio cari lettori di Frasiandu.
Finalmente è arrivato il week-end, fine settimana meritato di riposo e anche di divertimento.
Vi intratteniamo con una buona dose di lettura;
Oggi un piccolo spazio dedicato ad una grande donna, Isabel Allende.

Isabel Allende( Lima, 2 Agosto 1942) è una scrittrice famosa nel mondo.
Nei suoi romanzi si parla di tutte le sue esperienze di vita, della tragica morte della figlia, a lei dedicato il libro “ Paula”, e di tante altre storie che riguardano noi donne.
Un esempio  esemplare per noi tutti.





La donna separata

Non sono nè nubile nè vedova nè divorziata, vivo nel limbo della "separate", dove vanno a finire le sfortunate che preferiscono il pubblico ludibrio a una vita con un uomo che non amano.

di
Isabel Allende.



Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu,

venerdì 30 gennaio 2015

Ogni amore è fantasia




Ogni amore è fantasia;
inventa l'anno, il giorno,
l'ora e la sua melodia;
inventa l'amante e anche
l'amata. Non è una prova
contro l'amore che l'amata
non sia mai esistita.


di
Antonio Machado



Grazie sempre per la vostra attenzione, Staff Frasiandu.

giovedì 29 gennaio 2015

Se io fossi un poeta



Se io fossi un poeta
galante, canterei
agli occhi vostri un canto così puro
come sul marmo bianco l'acqua chiara.
E in una strofa d'acqua
tutto il canto direbbe:
"So già che non rispondono ai miei occhi,
che vedono e guardando nulla chiedono,
i vostri chiari; hanno i vostri occhi
la calma buona luce,
luce del mondo in fiore, che un mattino
ho visto dalle braccia di mia madre".


di
Antonio Machado.



                                                                                                              Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

mercoledì 28 gennaio 2015

Nel lago dei tuoi occhi assai profondo




Nel lago dei tuoi occhi assai profondo 
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù 
nell'acqua di amore e follia 
ricordo e malinconia.


di
Guillaume Apollinaire.



Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

martedì 27 gennaio 2015

Olocausto

Bentrovati cari lettori di Frasiandu.
Il 27 Gennaio di ogni anno si celebra l'anniversario del "Giorno della Memoria".
Quando si parla di Olocausto o di Shoa si pensa subito alla brutta tragedia che accadde settant'anni fa' in Germania.
Un genocidio da parte dei nazisti tedeschi che coinvolse circa 14 milioni di ebrei.

Vi proponiamo una poesia di Primo Levi, per non dimenticare mai questa brutta tragedia e  per far sì che nel futuro non accadano più queste atrocità.



Se questo è un uomo


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.


 Di
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)


Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

lunedì 26 gennaio 2015

Guillaume Apollinaire

Buongiorno e buon inizio settimana cari lettori di Frasiandu.
Oggi riportiamo una delle più belle poesie del poeta Guillaume Apollinaire.
Guillaume Apollinaire ( Roma,25 Agosto 1880 - Parigi, 9 Novembre 1915) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e critico francese.
La sua influenza si avverte in tutti i movimenti svoltisi nella letteratura francese dal 1905 al 1920 circa. Delle sue opere più importanti  si ricordano, Alcools(1913, poesie),
Le poète assassiné (1916, romanzo), Les mamelles de Tirésias (1917, dramma surrealista). 


L'avvenire

Solleviamo la paglia
Guardiamo la neve
Scriviamo lettere
Aspettiamo ordini

Fumiamo la pipa
Pensando all'amore
I gabbioni son lì
Guardiamo la rosa

La fonte non s'è inaridita
Né la paglia d'oro è sbiadita
Guardiamo l'ape
E non pensiamo al domani

Guardiamoci le mani
Che sono la neve
Sono l'ape e la rosa
Nonché il domani.



Grazie sempre per la vostra attenzione, Staff Frasiandu.

sabato 24 gennaio 2015

Le passanti



Io dedico questa canzone 
ad ogni donna pensata come amore 
in un attimo di libertà 
a quella conosciuta appena 
non c'era tempo e valeva la pena 
di perderci un secolo in più. 

A quella quasi da immaginare 
tanto di fretta l'hai vista passare 
dal balcone a un segreto più in là 
e ti piace ricordarne il sorriso 
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso 
in un vuoto di felicità. 

Alla compagna di viaggio 
i suoi occhi il più bel paesaggio 
fan sembrare più corto il cammino 
e magari sei l'unico a capirla 
e la fai scendere senza seguirla 
senza averle sfiorato la mano. 

A quelle che sono già prese 
e che vivendo delle ore deluse 
con un uomo ormai troppo cambiato 
ti hanno lasciato, inutile pazzia, 
vedere il fondo della malinconia 
di un avvenire disperato. 

Immagini care per qualche istante 
sarete presto una folla distante 
scavalcate da un ricordo più vicino 
per poco che la felicità ritorni 
è molto raro che ci si ricordi 
degli episodi del cammino. 

Ma se la vita smette di aiutarti 
è più difficile dimenticarti 
di quelle felicità intraviste 
dei baci che non si è osato dare 
delle occasioni lasciate ad aspettare 
degli occhi mai più rivisti. 

Allora nei momenti di solitudine 
quando il rimpianto diventa abitudine, 
una maniera di viversi insieme, 
si piangono le labbra assenti 
di tutte le belle passanti 
che non siamo riusciti a trattenere.

di
Fabrizio De Andrè.

Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

venerdì 23 gennaio 2015

Amore che vieni amore che vai


Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento

un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore

fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate

io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai.


di
Fabrizio De Andrè.



Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

giovedì 22 gennaio 2015

Preghiera in gennaio

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.


di
Fabrizio De Andrè.

                                                                                                                 Grazie sempre per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

mercoledì 21 gennaio 2015

La città vecchia



Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.


di
Fabrizio De Andrè.

Grazie per la vostra attenzione, Staff Frasiandu.

lunedì 19 gennaio 2015

Leggenda di Natale

Parlavi alla luna giocavi coi fiori 
avevi l'età che non porta dolori 
e il vento era un mago, la rugiada una dea, 
nel bosco incantato di ogni tua idea 
nel bosco incantato di ogni tua idea. 

E venne l'inverno che uccide il colore 
e un babbo Natale che parlava d'amore 
e d'oro e d'argento splendevano i doni 
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni 
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni. 

Coprì le tue spalle d'argento e di lana 
di pelle e smeraldi intrecciò una collana 
e mentre incantata lo stavi a guardare 
dai piedi ai capelli ti volle baciare 
dai piedi ai capelli ti volle baciare. 

E adesso che gli altri ti chiamano dea 
l'incanto è svanito da ogni tua idea 
ma ancora alla luna vorresti narrare 
la storia d'un fiore appassito a Natale 
la storia d'un fiore appassito a Natale.



di
Fabrizio de Andrè

sabato 17 gennaio 2015

Fabrizio De Andrè

Bentrovati cari lettori di Frasiandu.
Siamo giunti alla fine della settimana e noi ci auguriamo di passarla nei migliori dei modi;
Magari rilassandoci leggendo un buon libro o alcuni versi di qualche poesia che noi vi proponiamo ogni giorno.
Oggi parleremo di un grande artista, Fabrizio De Andrè.
Fabrizio De Andrè ( Genova, 18 Febbraio 1940 – Milano, 11 Gennaio 1999) è stato un grande compositore, scrittore, artista e cantautore italiano.
E’ stato considerato uno dei più grandi compositori italiani.



Via della Povertà


Il Salone di bellezza in fondo al vicolo
è affollatissimo di marinai
prova a chiedere a uno che ore sono
e ti risponderà "non l'ho saputo mai".

Le cartoline dell'impiccagione
sono in vendita a cento lire l'una
il commissario cieco dietro la stazione
per un indizio ti legge la sfortuna

e le forze dell'ordine irrequiete
cercano qualcosa che non va
mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera
su via della Povertà.

Cenerentola sembra così facile
ogni volta che sorride ti cattura
ricorda proprio Bette Davis
con le mani appoggiate alla cintura.

Arriva Romeo trafelato
e le grida "il mio amore sei tu"
ma qualcuno gli dice di andar via
e di non riprovarci più

e l'unico suono che rimane
quando l'ambulanza se ne va
è Cenerentola che spazza la strada
in via della Povertà.

Mentre l'alba sta uccidendo la luna
e le stelle si son quasi nascoste
la signora che legge la fortuna
se n'è andata in compagnia dell'oste.

Ad eccezione di Abele e di Caino
tutti quanti sono andati a far l'amore
aspettando che venga la pioggia
ad annacquare la gioia ed il dolore

e il Buon Samaritano
sta affilando la sua pietà
se ne andrà al Carnevale stasera
in via della Povertà.

I tre Re Magi sono disperati
Gesù Bambino è diventato vecchio
e Mister Hyde piange sconcertato
vedendo Jeckyll che ride nello specchio.



Grazie per la vostra attenzione,Staff Frasiandu.

venerdì 16 gennaio 2015

O falce di luna calante


O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.

Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme...
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!


di
Gabriele D'Annunzio.


Grazie per la vostra attenzione, Staff Frasiandu.

giovedì 15 gennaio 2015

Beatitudine


"Color di perla quasi informa, quale
conviene a donna aver, non fuor misura".
Non è, Dante, tua donna che in figura
della rorida Sera a noi discende?

Non è non è dal ciel Betarice
discesa in terra a noi
bagnata il viso di pianto d'amore?
Ella col lacrimar degli occhi suoi
tocca tutte le spiche
a una a una e cangia lor colore.
Stanno come persone
inginocchiate elle dinanzi a lei,
a capo chino, umíli; e par si bei
ciascuna del martiro che l'attende.

Vince il silenzio i movimenti umani.
Nell'aerea chiostra
dei poggi l'Arno pallido s'inciela.
Ascosa la Città di sé non mostra
se non due steli alzati,
torre d'imperio e torre di preghiera,
a noi dolce com'era
al cittadin suo prima dell'esiglio
quand'ei tenendo nella mano un giglio
chinava il viso tra le rosse bende.

Color di perla per ovunque spazia
e il ciel tanto è vicino
che ogni pensier vi nasce come un'ala.
La terra sciolta s'è nell'infinito
sorriso che la sazia,
e da noi lentamente s'allontana
mentre l'Angelo chiama
e dice: "Sire, nel mondo si vede
meraviglia nell'atto, che procede
da un'anima, che fin quassù risplende".

di 
Gabriele D'Annunzio.

Grazie per la vostra attenzione staff Frasiandu.