giovedì 11 settembre 2014

11 Settembre


Bentrovati cari lettori di Frasiandu.

13 anni fà come oggi, si abbatteva sugli Stati Uniti d'America, una tragedia senza passato, quella dell'attentato alle Torri Gemelle.
Una catastrofe che ancora oggi, è nostro dovere ricordare per la prevenzione di eventi così terribili che hanno segnato un paese.
L’11 settembre 2001 si è abbattuto sugli Stati Uniti una terribile tragedia che ha messo in luce come il terrorismo internazionale rappresenti una sfida dell’epoca di cui viviamo. Esprimi le tue opinioni sulle cause di questo fenomeno e sul ruolo che può svolgere l’unione Europea per affrontarlo nell’ambito dello sviluppo, della politica estera e della sicurezza comune.


Le Twin Towers erano fra gli edifici più alti del mondo con i loro 110 piani. Erano sede di oltre 500 società internazionali tra cui banche, agenzie assicurative, società immobiliari, ma anche hotel, ristoranti e negozi. Ogni giorno vi lavoravano 50 mila persone ed oltre 90 mila vi passavano quotidianamente per affari, acquisti o semplicemente per ammirare la vista della città sulla piattaforma.
L’11 settembre 2001 accade un fatto eccezionale: un aereo dell’American Airlines si schianta contro i piani alti della torre nord e dopo 18 minuti anche la torre sud viene colpita da un secondo aereo.
Mentre la Casa Bianca viene evacuata, giunge la notizia che un terzo aereo si è schiantato sul Pentagono, provocando il crollo di un’ala della sede del Dipartimento di Difesa.
Subito s’intuisce che si tratta di un attentato terroristico e vengono chiuse metropolitane, aeroporti, tunnel e i ponti che collegano Manhattan alla terra ferma. Nel frattempo squadre che prestano i soccorsi vengono colpite dal crollo della seconda torre provocando ulteriori vittime, ma pochi minuti dopo si  diffonde la notizia che un quarto aereo è precipitato in un bosco vicino Pittsburgh. Quest’attentato terroristico ha sconvolto l’America e il mondo intero e ha così aperto un nuovo tragico capitolo della storia mondiale.
Il principale indiziato risultava essere Bin Laden, uomo di origine saudita, di 44 anni, miliardario.
Nel 1998 fonda Al-Quaeda un’organizzazione terroristica clandestina che recluta i militanti islamici sparsi in tutto il mondo che credono nella guerra santa e li addestra a preparare attentati terroristici. Gli integralisti sono dei fanatici religiosi, che hanno come obiettivo colpire l’Occidente e destabilizzare i paesi arabi “moderni”e corrotti divulgando e imponendo il modello di società islamica fondamentalista in tutto il mondo, attraverso l’applicazione integrale dei precetti del Corano. I terroristi sono insospettabili,persone mimetizzate fra la gente comune e sempre pronte ad agire.
Bin Laden rappresentava una realtà complessa e sfuggente, quella del terrorismo internazionale.Dirige un esercito di terroristi sanguinari e di kamikaze che si sono dimostrati capaci di colpire ovunque.Le indagini hanno appurato che al comando degli aerei kamikaze c’erano gli stessi terroristi ed erano in tutto 18. Quattro attentatori avevano il brevetto d’idoneità al pilotaggio ed avevano frequentato un corso in Florida. Gli investigatori, però non seguono solo le piste americane di Boston da dove sono partiti i maledetti aerei; ma anche quelle italiane di Roma da dove, circa 8 mesi fa , qualcuno aveva rubato una divisa e dei documenti ad un pilota dell’American Airlines, la compagnia aerea proprietaria di due dei quattro aerei presi in ostaggio dai kamikaze; quelle tedesche di Amburgo, dove i terroristi avevano una base, e di quelle inglesi .
L’azione militare degli USA e degli alleati, in risposta all’attacco terroristico, fù diretta ad eliminare Bin Laden e i suoi uomini, ma anche a colpire i complici, gli stati “canaglia”e tutte quelle organizzazioni che proteggono i terroristi. L’America ha chiesto a tutti i Paesi di collaborare nella lotta contro il terrorismo perché gli attentatori, come hanno purtroppo dimostrato, dispongono di un’organizzazione capillare capace di coordinare numerosi uomini in tutto il mondo e di portare a termine assurdi progetti di morte.
L’obiettivo principale dei terroristi è minare la sicurezza e la liberà delle democrazie di tutto il mondo creando un clima di terrore.
Questo potrebbe essere il momento per l’Europa di dimostrare solidarietà concreta all’America in questa guerra, ma il ministro americano della difesa parla di un tempo lungo quanto quello della guerra fredda.
In questa drammatica situazione il forte, cioè gli USA, con la loro superiorità tecnologica, è ormai debole per via dei suoi scrupoli morali ed il debole si è fatto forte grazie alla sua spregiudicatezza.
Per la prima volta si assiste ad una “guerra asimmetrica”che sottrae il confronto al tradizionale campo di battaglia per ricollocarlo in un più ampio contesto socio-politico, economico ed etico-culturale.
La guerra contro il terrorismo è una guerra nuova contro un nemico invisibile ed insidioso. Oggi ci troviamo di fronte alla più grande delle asimmetrie geopolitiche assolutamente imprevedibile.
Questa volta bisogna vincere senza compromessi, è una situazione che è possibile risolvere solo se con fermezza e fiducia si saprà riguardare l’iniziativa, primo principio da osservare in ogni guerra ed in ogni battaglia. È anche vero che le guerre più recenti ci hanno dimostrato che, almeno il 90% delle vittime sono civili inermi. Per questo motivo non bisognerebbe farsi guidare dalla sete di vendetta e cominciare a pensare ai rischi che si corrono. In un incontro-assemblea dal    titolo           “ People have the power” a Cliveland, Nader ha messo in allerta il pubblico dal rischio di una chiusura degli spazi democratici. Egli ha poi ricordato le vittime dell’attacco dell’11 settembre affermando che il miglior modo per onorare la loro memoria è quello di assicurare alla giustizia i colpevoli del massacro con l’applicazione delle leggi internazionali, assicurandoci che il governo non si renderà responsabile della morte di migliaia di persone innocenti. Ha concluso, poi, sostenendo che bisogna imparare a costruirsi la pace. L’unica speranza dei popoli rimane l’imminente fine di questa guerra, con il ritorno di una pace duratura che anche l’Europa dovrà contribuire a costruire potenziando le sue istituzioni.

L’UE dovrà completare il suo cammino d’integrazione e diventare uno Stato federale con una “Costituzione”, una politica estera ed un esercito comune, un esercito costituito da tutti i Paesi membri, in grado di intervenire efficacemente a difesa del Territorio europeo e dei diritti umani là dove questi vengono violati.  

Per non dimenticare, come l'uomo in se stesso, molte volte può essere così spietato.

11 SETTEMBRE 2001